domenica 12 febbraio 2012

Un governo di professori

Sarà stata una buona idea questa del governo dei professori universitari ? Io spero vivamente che riescano a fare qualcosa di buono per questo paese, che ne ha tanto bisogno.

Da quello che vedo mi sembra che non conoscano affatto il paese che governano e visto l'ambiente da cui provengono questa cosa non mi stupisce. Il mondo dell'Università è, con poche eccezioni, completamente scollegato dalla realtà di tutti i giorni. La teoria della ricerca e dello studio rimane per lo più teoria, difficilmente applicabile nei fatti.
Ecco uno scenario possibile. Sia chiaro che non voglio -ne potrei- giudicare nel merito nessuno di questi singoli "tecnici", presumibilmente -lo spero- ottimi prof. Il mio è un discorso di carattere generale.
Professori oramai più che sessantenni che quando hanno ottenuto il loro "posto fisso" non hanno dovuto lottare, allora c'era posto per tutti, bastava essere lì ed essere disponibili. Ce n'è che non ha dovuto fare nessun corso di specializzazione, nessun dottorato di ricerca, in qualche caso neppure nessun concorso degno di questo nome. Cose assolutamente impensabili ai giorni nostri. Ecco allora la denuncia di qualche giorno fa: succede a volte che i candidati ad un concorso presentino curricula più ricchi rispetto a quelli dei prof che li giudicano. E una volta entrati all'Università si sa bene che, in un modo o nell'altro, tutti si fa carriera.
E sono persone che, sfruttando la loro posizione, hanno piazzato i figli, come fanno tutti in Italia. E i figli saranno sicuramente ottimi ricercatori, ma non hanno mai giocato ad armi pari con gli altri candidati, quelli senza "santi in paradiso". Perchè il merito è in Italia l'ultima delle discriminanti.
Per una ragione o per un'altra, quindi, un mondo di privilegiati. Che non sanno cosa vuol dire lottare per ottenere quello che si desidera. Ai quali è stato tutto offerto su piatti d'argento. Ai quali le porte non si sono mai chiuse in faccia. Che non sono mai dovuti scendere a compromessi.
E' difficile credere che persone di questo tipo abbiamo qualcosa da insegnare a chi deve combattere tutti i giorni. E' difficile pensare che abbiano gli strumenti adatti per affrontare la realtà delle cose.
E allora ecco le battute fuori luogo, che tradiscono il poco rispetto per un mondo del quale non hanno esperienza alcuna. Sono anni che nessuno sogna più il posto fisso. E non mi sembra che licenziare sia poi così difficile da giustificare un ripensamento sull'art.18, visto che non si sente altro che di licenziamenti un giorno dopo l'altro.